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Il Lago, Bianca Bellova
Il libro si dipana in un moto circolare di andata e ritorno, un viaggio fisico, spirituale e sentimentale attraverso una terra arida che ha indurito le persone.
L’ombra dell’esercito russo assediante è onnipresente, mentre la vita dei piccoli villagi e della capitale si sviluppa nella precarietà e nell’assenza di prospettive.
Gli incontri casuali che costellano l’avventura di Nami (il protagonista) fanno pensare ad un novello Barry Lindon che si deve destreggiare tra soldati violenti, uomini grezzi ed ignoranti o personaggi avidi e biechi.ma non mancano anche donne generose e materne, sempre pronte ad aiutare il ragazzo nonostante i divieti degli uomini.
La figura della donna ne esce così potente e determinata, mentre l’uomo sembra sempre perso ed offuscato in balia degli eventi ed elementi.Il lento , ma inesorabile prosciugamento del lago Aral (che è l’altro protagonista assoluto del romanzo) fa infatti da cornice ad un’umanità sconfitta e derelitta.
Nami rappresenta la speranza, ama e vuole amare con tutto se stesso, non permettendo al destino di rinchiuderlo in un silenzio di sabbia.
Nami caro, mi hai restituito la felicità.Ora mi sento di nuovo viva!Pensavo…quando quei barbari mi hanno distrutto tutto avevo la sensazione che ognio cosa fosse coperta da una sostanza viscida.Che non avrei più potuto toccare tutto questo.Che qui non sarei più riuscita a vivere.Invece è possibile.Un pezzetto per volta ci si rimette in piedi, vero?”
Libro bellissimo, scrittura precisa ed efficace, traduzione ottima!!!
Carlo Borgogno
Libreria Milton