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Paolo Brunati

Paolo Brunati è nato a Canelli nel 1943.
L’interesse per metrologia, cartografia ed entomologia l’hanno indotto ad annotare quanto avviene sulla faccia della Terra.
Ha incominciato nel 1970 a confrontarsi con la scrittura e con il problema dell’aleatorietà del linguaggio e dell’ambiguità della descrizione (Slot Machine, Geiger, 1976; Nove poesie portatili, Ixidem, 1997). Lo stesso tema si affaccia in La Formica (Pulcinoelefante, 1998), Coleotteri e signorine (Portofranco, 2000), una ricerca sulla Scrittura in sé, intesa come forma e soprattutto come orma. Da qui ha inizio un percorso volto all’affrancamento della narrazione dai suoi modi classici.
Nascono così gli scriptoggetti, scrittura deragliata dalla pagina sotto forma di cartelle-­scatola: Atlante (2001), Gli Onti (2002), Atlonte (2003) e oggetti come Trasparsi (2003), grafie sovrapposte su fogli trasparenti (in collaborazione con Arrigo Lora Totino), cui seguono Il fossile del Segno (2005), Verbario (2005, ancora con Lora Totino), e Atlas des Iles (2006). I lavori più recenti coinvolgono materiali come la cartapesta, i vecchi imballagi e l’argilla su cui interviene con la “Macchina per scrivere a mano” di sua invenzione. Tranne quelli appartenenti a collezioni private, tutti gli scriptoggetti degli ultimi quindici anni sono stati acquisiti dalla Fondazione Bonotto.

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