Chi segue Federico Sirianni nei suoi concerti, sa benissimo quanto il cantautore genovese ami mescolare le canzoni con il racconto di piccoli aneddoti o con analisi semiserie dell’attuale situazione sociale-politica (e musicale) italiana.
Chi lo segue su Facebook, sa benissimo quanto egli ami postare nei suoi “stati” avvenimenti della sua vita quotidiana oppure – con un sarcasmo tutto ligure che alle volte rasenta il cinismo – soffermarsi sulle piccolezze umane.
Chi segue Sirianni (ma anche chi non lo segue!), insomma, non può lasciarsi sfuggire questo agilissimo suo primo – ma lui assicura che sarà anche l’ultimo – libro, L’uomo equilibrista I. Vent’anni di musica sul filo. Un libro che non è un romanzo, ma una sorta di diario di questi oltre vent’anni di carriera. Ma forse la definizione di diario non è neppure la più corretta, perché Sirianni non segue nessun filo cronologico, piuttosto si lascia trasportare dal filo dei ricordi con continui sbalzi temporali. Proprio questo aspetto, però, rende lo scritto estremamente accattivante dal momento che ogni capitolo può essere letto poi sganciato dagli altri. Insomma, si può iniziare dal fondo o dall’inizio senza che il flusso diciamo “narratologico” ne risenta: “Così, come il marinaio insubordinato di Ulisse ha stappato l’otre dei venti, io ho aperto la cassapanca dei ricordi, le vecchie foto hanno cominciato a svolazzare per la stanza, la memoria s’è messa in movimento, sputacchiando qua e là frammenti di una vita piuttosto confusa che, a ripensarla ora, mi sembra parecchio distante o, addirittura, appartenente a qualcun altro”.
Nato a Genova, nel 1968, insieme ad Augusto Forin, Marco Spiccio e Fabrizio Casalino crea il gruppo "La Giostra dei Pazzi", con cui vince il Festival degli sconosciuti di Rita Pavone.
L'anno dopo si esibisce al premio Tenco come miglior esordiente con i brani "Caldo da impazzire", "Estranei" e l'inedito "I canti di Natale".
Nel 1994 vince il premio regionale ligure per la Musica. Il suo muoversi fra canzone e teatro lo porta a frequentare Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, coi quali scrive alcuni spettacoli di teatro canzone che verranno poi messi in scena nei teatri genovesi.
Con Sergio Maifredi del teatro della Tosse mette in scena "Delitti esemplari in concerto", tratto dall'omonimo lavoro di Max Aub. Con la collaborazione di Giorgio Gallione propone "Leggende metropolitane".
Dopo un lungo viaggio nell'est Europa, forma la Molotov Orchestra con cui intraprende una intensa attività di concerti e registra nel 2002 il primo cd "Onde Clandestine", prodotto da Giangilberto Monti.
Nel 2004 è ospite alla Literature Hause di Monaco come rappresentante nell'ambito musicale di Genova - Città della Cultura.
Nel 2004 è invitato alla prima storica edizione del Mantova Musica Festival e vince il premio Recanati della critica con la canzone "Alle 7 della sera".
Nel 2006 esce il secondo lavoro discografico Dal basso dei cieli, che contiene il brano Perché la vita con cui si aggiudica il premio Umberto Bindi.
Nel 2007 mette in scena "Soy poeta y nada más" reading-concerto dedicato alle poesie di Pedro Pietri con cui è invitato al Festival internazionale di poesia di Genova. Sempre nel 2007 è invitato in Grecia ad Atene, Kilkis e Salonicco con lo spettacolo d'arte varia "Amarkord Varieté", produzione greco-italiana, con la partecipazione di Jango Edwards.
Nel 2009 rilegge l'opera di John Fante "Chiedi alla polvere" realizzando insieme a Silvia Bacigalupo il reading-concerto "Chiedete di Camilla Lopez".
Nel 2012 esce il suo terzo album in studio, "Nella prossima vita", suonato ed arrangiato insieme agli Gnu Quartet.
Nel dicembre del 2013 esce il suo "Vinile di Natale - Dio dei Baraccati", in 100 copie numerate: 7 tracce inedite - tra cui "Ascoltami o Signore", cantata con la cantautrice genovese Maria Pierantoni Giua - più una poesia di natale scritta e declamata dal poeta torinese Guido Catalano.
2016 esce il suo ultimo album Il Santo.
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