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Mopaya – Colui che porta in sé l’altrove

Colui che porta in sé l’altrove

Traduzioni di Giuseppe Sofo
Collana: Finisterrae narrativa, romanzo, viaggi

12,00

 

«“Come dite voi straniero o esiliato nella vostra lingua di laggiù?” Ed è così che vieni chiamato. Mopaya. Colui che porta in sé l’altrove.» 

Con acquisto min. di 26 euro SPEDIZIONE GRATUITA

Data di pubblicazione 2012
Formato 14,5/21 carta palatina 85 gr
Numero di pagine 96
EAN Cartaceo 9788896910221

 

 

Un giovane uomo lascia il suo piccolo villaggio nel Congo, attraversa l’Angola in piena guerra, e infine arriva in Europa, alla ricerca della sicurezza dei paesi “d’oltreguerra”. Fino a stabilirsi in un piccolo villaggio svizzero, sepolto nella neve, dopo la vana, estenuante attesa di essere accolto come rifugiato (potrà restare solo grazie a un matrimonio).

Mopaya è il racconto che la voce di Gabriel ha regalato a Douna Loup, che ha trovato la chiave per trasmetterci la sua pericolosa avventura, dal Congo alla Svizzera. Un viaggio che vale una vita, poetico e interiore, in cui i ricordi del bambino si mescolano alle speranze, alle inquietudini e alla crescita dell’adulto, in un crescendo di intensità emotiva che sfocia, finalmente, nella possibilità di ritrovare la pace.

La voce di Gabriel Nganga Nseka e le parole scritte di Douna Loup si intrecciano tra presente e passato, toccando il nostro più profondo senso di umanità.

Autore/i

Douna Loup

Douna Loup è nata a Puplinge, un piccolo villaggio svizzero, nel 1982. Ha pubblicato nel 2010 il suo primo romanzo, Il varco, uscito ad aprile 2012 in Italia (Barbès). Appassionata di etnologia e medicina naturale e alternativa, vive in Svizzera con le sue figlie. Vincitrice di ben 8 premi letterari, nel solo 2011 le sono stati assegnati il Prix Senghor, il Prix René Fallet, il Prix Michel Dentan e il Prix Schiller.

Gabriel Nganga Nseka

Gabriel Nganga Nseka è nato a Kinzadi, un piccolo villaggio del Basso Congo, nel 1968. Oggi Gabriel vive in Francia, al confine con la Svizzera, e ogni giorno attraversa il confine per andare a lavorare.