Nella mia vita mai avrei pensato di poter pubblicare un libro.
Forse due.
Ma uno, seriamente, no.
Non ha molto senso questa cosa qui, starai pensando.
Ma non avrei scelto di fare il poeta se avessi amato così tanto la ragione.
Dunque mettiti comodo e stappati una birra.
Che intanto ti racconto.
Quando Miraggi mi chiese d’incominciare a lavorare sulla seconda raccolta di racconti e poesie, io ero ancora lì, a gongolarmi con la copertina di: Non ho ancora ucciso nessuno.
Il nostro colloquio in quei giorni andò grosso modo, così:
Andrew, siamo felici di comunicarti il lancio del tuo secondo lavoro.
Sono contento. Davvero. Ma nello specifico di chi parliamo?
Di te.
Ah.
Quanto ti manca per inviarci una prima bozza?
Una vita e mezza. Forse due.
Ecco. Volevamo dirti che disponi, a partire da oggi, di circa tre mesi per consegnarci il lavoro finito.
Quella stessa sera conobbi i meravigliosi effetti della passiflora, della melissa, della valeriana e del biancospino.
Una nuova copertina.
Un nuovo titolo.
Tante nuove poesie.
Non ero pronto.
Per questo risposi: va bene.
Si sappia ch’io amo molto quelle splendide canaglie di Miraggi Edizioni.
Sono diventate per me una seconda famiglia.
Chiunque le incontri sappia d’esser stato fortunato.
E soprattutto me le saluti.
In questi 11 mesi il tempo si è divertito a rincorrermi.
Treni, coincidenze, stanze d’albergo fatiscenti, notti in bianco, extrasistole, Madonne, abbracci, baci sulla faccia, dimostrazioni d’affetto spietate, personaggi bizzarri, numeri divenuti persone e persone divenute realtà.
Mi ricordo quando giunsi a Milano per la prima volta.
Ero all’Arci Bellezza.
Mi tremavano le gambe nemmeno fossi stato davanti a Charles Bukowski in persona.
A proposito di Charles Bukowski.
Ultimamente ci siamo incontrati almeno in un paio d’occasioni e debbo dire, è stato tutto molto bello.
Ne parlo ampiamente a pagina x e y
Ah sì, quasi dimenticavo.
Come sempre troverai tributi e citazioni sparsi in giro per l’inchiostro.
E’ più forte di me. Quando qualcuno mi strappa il cuore, corro sempre a ringraziarlo.
In particolare a pagina x troverai un breve racconto intitolato OCEANO MARE.
Leggilo con attenzione.
Cos’altro dirti mio caro e attento lettore?
Se stai scorrendo con gli occhi queste righe significa che io e te ci siam dati una seconda possibilità.
Lasciatelo dire, sei più pazzo di me.
Era buona la tua birra?
La prossima volta offro io.
Ci vediamo in giro per l’Italia.
(I numeri delle pagine non avendoli a disposizione li ho inseriti come x y z)
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– Vorrei avere te, per cena.
– E’ una minaccia?
– No. É che da un po’ ci pensavo.
– Pensavi a me sulla tua tavola?
– Diciamo che m’increspi il desiderio.
– Dillo meglio.
– Quando ti penso mi salgon le Madonne. E dalla voglia di vederti a quella di mangiarti. A quel punto. È un attimo.
– Capisico. Ma per essere un invito irrinunciabile, converrai, dev’esserci qualcosa di poetico.
– Fammi essere il Baudelaire delle tue tenebre.
– Di più.
– Il Bukowski dei tuoi orgasmi.
– Ancora.
– Il Dostoevskij delle tue notti bianche.
– Tutte?
– Tutte.
– Dormo poco. Sono molte.
– Lo sarò a tempo pieno.
– Sono indigesta.
– Ho uno stomaco sensibile.
– Del tipo?
– Digerisco solo meraviglie.
Per conoscere meglio Andrew Faber
Pubblicato da Andrew Faber su giovedì 8 dicembre 2016