Leggi qualche pagina da casadolcecasa
casadolcecasa ha diverse fonti. Tre testi su cinque nascono da performance di teatro e musica. La potenza di questi versi è un’esigenza profonda, il bisogno di trovare equilibrio attraverso gli estremi del corpo, passando da un sentiero all’altro in uno scarto interiore continuo.
La casa, il mito, il confine, il gioco, il viaggio delineano lo spazio di questo libro scritto tra il 2012 e il 2020. Una raccolta composita anche linguisticamente, con testi in italiano, sloveno e inglese.
I testi possono apparire distanti l’uno dall’altro e forse lo sono, per lo meno in senso temporale: « Non so quante cose io abbia scelto e quante mi sia ritrovata a vivere o a scrivere, ma quando cammino in montagna so che cammino e mi piace. Per arrivare in cresta, solitamente si sale passando boschi di faggi per poi sbucare su declivi erbosi che lasciano presto spazio a zone aspre e rocciose e ovunque fortificate dai soldati dell’uno e dell’altro fronte durante la prima guerra mondiale. È faticoso coprire dislivelli di mille-millecinquecento metri anche senza altra difficoltà che salire, richiede impegno fisico e resistenza all’insistente pensiero di resa che dice adesso, adesso, adesso mi fermo… ».
Traduzioni di Monika Lazar, Veronika Simoniti,Dušanka Zabukovec, Alenka Jovanovski, Marko Ipavec