
Leggi qualche pagina da Pabitele…
Pabitele (Pábitelé la grafia ceca) è la seconda e più famosa raccolta di racconti pubblicata da Hrabal (1964), dopo il tardivo esordio con La perlina sul fondo l’anno precedente, e ideale seguito di questa. In Italia è già apparsa sotto i titoli Vuol vedere Praga d’oro? (trad. H. Kubištová Casadei), in volume, e Gli stramparloni, all’interno dell’antologia di Mondadori (trad. Barbara Zane).
In Pabitele Hrabal continua ad arricchire la sua bislacca galleria di personaggi, molti dei quali ritroveremo nei successivi romanzi, e il suo giocoso ma serissimo sperimentare con la lingua. Hrabal mescola magistralmente la chiacchiera da birreria ai gerghi dei vari mestieri, seguendo il filo ingarbugliato, divertente e spesso malinconico, con tocchi di crudo realismo, delle storie e delle chiacchiere iperboliche e sbruffone di questi pábitelé, questi straordinari raccontatori popolari.
Questa nuova edizione in volume comprende i racconti usciti nel “Meridiano” nella traduzione di Barbara Zane, da lei rivista per l’occasione. In aggiunta, sono stati tradotti e inseriti il racconto
Jarmilka, nel testo che apre anche l’edizione originale del 1964, più breve e differente dalla prima versione del 1952 reperibile nell’antologia citata, e quello che chiude la raccolta, Vigilia di Natale, presente solo nella terza edizione ceca del 1969.
Inoltre, per quanto riguarda il titolo, è stato mantenuto il termine originale, motivando la scelta con una nota della traduttrice, per « lasciare ai pábitelé hrabaliani la libertà di mostrarsi da soli, senza fornire linee guida per interpretarli. Sono personaggi forti, a tutto tondo, in grado di definirsi da soli ».






