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Il secondo addio

Traduzione di: Alessandro De Vito
Collana: NováVlna

9,9918,00

Viviamo ognuno la stessa storia, ma ognuno ne vive una parte differente.

Con acquisto min. di 26 euro SPEDIZIONE GRATUITA

Data di pubblicazione 2023
Formato 13,5x19
Numero di pagine 160
EAN Cartaceo 9788833861975
EAN eBook 9788833862019
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Leggi qualche pagina da Il secondo addio


Roma, sul finire degli anni Settanta. La giovane Marie ha lasciato Praga negli anni bui post invasione sovietica e vive in una comune con altri giovani, dividendo il suo desiderio di amore tra il giovane rivoluzionario Mels e il più anziano Pavel, uno storico, amico di suo padre, rimasto in patria, con cui intrattiene un’intensa corrispondenza e una relazione che resta platonica.
La cortina di ferro, il sentimento dell’esilio e la ricerca del sentirsi a casa, una casa concreta e insieme ideale, sempre sul punto di prendere fuoco e che comunque va approntata, perché i bambini nascono, anche se i padri svaniscono e cambiano; il clima dell’Italia – e di Roma – tra gli anni Settanta e Novanta, tra rivoluzione tradita o svanita, fine dei sogni e rifiuti e relitti umani lungo le mura aureliane, rosse dei loro antichi mattoni piatti illuminati dai tramonti del sole romano. È in questo scorcio di tempo (e di spazio) che bisogna formulare un “ secondo addio ”, una volta caduto il Muro: « l’addio finale ai padri nati e morti dietro “ i chiavistelli del tempo totalitario ”» come nota Massimo Rizzante nella sua postfazione.
Il secondo addio è un romanzo dove ognuno dei personaggi parla – o meglio scrive – in prima persona, raccontando, nell’alternanza discontinua delle voci, la sua parte di ricerca di identità e di nuove e vecchie radici, cercando un approdo – o una via di fuga – dopo la caduta delle utopie. Una domanda di senso – della propria vita e della Storia – resa plastica nell’immagine del Narciso Cieco, ovvero di un Narciso che cieco non è, ma non vede altro che sé stesso. Come individuo, e come idea, o ideologia.
Ma Il secondo addio è anche e soprattutto un’esultanza della scrittura, delle sue possibilità: non solo di raccontare qualcosa, ma di farsi strumento di conoscenza e forza ordinatrice, per quanto labile e soggetta a incomprensione e smarrimento. Una scrittura irriducibile che osa andare oltre sé stessa, diventando letteratura nell’accezione più alta.

Alessandro De Vito

Sylvie Richterová

Sylvie Richterová, nata a Brno nel 1945, vive in Italia dal 1971, dove ha svolto e svolge la sua molteplice attività di scrittrice, poeta, saggista e docente. Dagli anni Novanta è tornata a vivere per qualche mese l’anno in Repubblica Ceca, partecipando alla vita culturale del paese e pubblicando libri. In italiano, prima de Il secondo addio, sono stati tradotti i romanzi Topografia (e/o 1986, Rina 2021), Che ogni cosa trovi il suo posto (Mimesis 2018).

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