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La corsa indiana

Traduzione di: Laura Angeloni
Collana: NováVlna

8,9917,00

Pubblicato nel 1990, è stato tradotto in Germania, Olanda e Ungheria.

Una prosa vivace che racconta senza pudori le vicende autobiografiche della figlia di Pavel Kohout, noto intellettuale dissidente, tra personaggi illustri (come l’ex presidente Vaclav Havel), l’abbandono del padre, le difficoltà sotto il regime comunista, la giovinezza e il matrimonio, la ricerca della maternità e l’adozione di due bambini, l’inaspettata gravidanza. E, infine, il ritorno del padre…

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Data di pubblicazione 2018
Formato 13,5x19
Numero di pagine 192
EAN Cartaceo 9788833860039
Codice a barre

La corsa indiana, libro d’esordio di Tereza Boučková, romanzo breve o racconto lungo come più ci aggrada chiamarlo, fu pubblicato per la prima volta nel 1988 in un’edizione samizdat e vinse nel 1990 il prestigioso premio letterario Jiří Orten. Narrata in prima persona è una prosa vivace, originale e riccamente autobiografica che segue la vita della protagonista dalla nascita fino all’età adulta. Quando l’autrice è la figlia di Pavel Kohout, noto intellettuale dissidente, scrittore e drammaturgo, attivo nel circolo delle persone più in vista dell’underground di quegli anni, una storia autobiografica non è esattamente quel che si dice innocua, specialmente se la narrazione si attiene ai fatti accaduti non risparmiando le personalità più note (nel racconto compare, col soprannome di Monologo, anche l’ex presidente Vaclav Havel che la Boučková ha avuto modo di conoscere da vicino), pur celandole sotto ironici soprannomi. Una scrittura catartica che ripercorre l’infanzia vissuta con la madre Alfa e i due fratelli Luna e Raggio di Sole, dopo che il padre, qui chiamato l’Indiano, li abbandonò per trasferirsi all’estero con Musa, la sua nuova donna, dimostrando verso di loro un disinteresse quasi assoluto. E poi la giovinezza, gli amori e le difficoltà della madre Alfa, il matrimonio, la ricerca disperata di un figlio. Infine l’adozione di due bambini, le gioie e difficoltà della nuova vita, e finalmente, inaspettato, un ventre che germoglia. “Il tuo libro è pieno di rabbia e bugie. Mi auguro che non lo pubblicherai così. Ecco l’Indiano, che dopo dodici anni è tornato a casa”. Ma Tereza Boučková il suo libro lo pubblicò. Esattamente come l’aveva scritto.

Booktrailer

Tereza Boucková

Nata nel 1957 a Praga e figlia del noto scrittore e drammaturgo Pavel Kohout, appena presa la maturità firmò la Charta 77, precludendosi così definitivamente la possibilità di proseguire gli studi già compromessa dall’essere figlia di un dissidente. Ha lavorato come donna delle pulizie, come postina, portiera, cominciando a pubblicare, alla fine degli anni ’80, i propri racconti in riviste samizdat. Oggi scrive romanzi, sceneggiature, articoli per giornali e riviste.

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