Una storia tedesca
il libro
Leggere Una storia tedesca significa camminare accanto al pittore e maestro di arte Reinhardt Korber. Seguirlo per le strade di Berlino nella primavera del 1935, nella penombra dei caffè, sotto i tigli di Unter den Linden, nella luce trasparente di una primavera radiosamente inutile. Seguirlo nelle sue ellissi mentali, adattarsi al passo sincopato delle sue passeggiate e dei suoi pensieri, dei suoi dialoghi con Rebecca e Lotte, le allieve predilette, o con sua madre, attraverso il mito degli astuti Re Magi che riescono a eludere la crudeltà di Erode. Si tratta quasi sempre di un paso doble, costantemente rifranto su un doppio binario – esterno e interno, parole e pittura, menzogna e verità – come il legame ambiguo e drammatico che lo lega a ciascuna delle ragazze di nascosto dall’altra – sublimato e artistico con Rebecca, terreno e macchiato di inganni con Lotte.
È la storia di un artista, un romanzo di resistenza senza eroe: la visione interiore di Reinhardt si precisa e matura accanto e oltre le parole, deforma o corregge una realtà che è comunque sempre sbagliata – sbagliata per Rebecca, per Lotte, per Reinhardt e, oltre i loro singoli e minuti destini, per la Germania intera.
[quarta di copertina della traduttrice, Laura Berna]
RASSEGNA STAMPA:
- "Il Trentino" (08-8-16), di Stefano Zangrando
- La coda dell'occhio (20-9-16), di Tiziana Gazzini
- Senzaudio (27-9-16), di Gianluigi Bodi
- Satisfiction (29-9-16), di Anna Vallerugo
- "Il Mucchio" (3-10-16), di Claudio Marinaccio
- "il Fatto Quotidiano" (4-10-16), di Lorenzo Mazzoni
l’autore
Roger Salloch, scrittore, sceneggiatore, commediografo e fotografo statunitense, vive e lavora a Parigi. Dopo gli studi in Storia Politica a Harvard, comincia a scrivere, pubblicando articoli di critica d’arte e racconti su varie riviste americane ed europee – tra cui «Rolling Stone», «The», «The Paris Review», «Fiction», «Plouhgshares», «North Atlantic Review», «The New York Times», «R», «Noise» e, in Italia, «Sud». Come sceneggiatore ha collaborato con Catherine Breillat e Costa-Gavras, e ha girato il corto Dermier mot. Le sue fotografie, invece, sono state esposte a New York, Eutin, Parigi, Torino, New Delhi, Vologda (www.anoa-galerie.com).