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Aspettando Godot al Café de la Paix

Collana: Golem narrativa, prosa

6,9915,00

 

Un romanzo-viaggio iniziatico, un’avventura tra la Torino esoterica e il palco immaginario di Aspettando Godot, alla ricerca di un significato profondo della vita, attraverso un’interpretazione sorprendente e rivelatrice della celebre opera di Beckett.

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Data di pubblicazione 2016
Formato 14,5/21
Numero di pagine 192
EAN Cartaceo 9788896910801

 

Una miriade di critici, letterati, studiosi, scienziati, psicanalisti, ha cercato nei decenni di decriptare Aspettando Godot di Beckett inseguendo quello che sembra un enigma allegorico spregiudicatamente celato da un abile e furbo burattinaio, rifiutandosi di rivelare chi fossero veramente i personaggi e cosa volessero comunicare, secondo i dettami del romanzo giallo.
In Aspettando Godot al Café de la Paix, l’autore si cala nei panni di un detective metafisico, sulle tracce evanescenti dell’inafferrabile Godot, Vladimiro ed Estragone. Per far ciò ha dovuto scendere negli abissi della sua psiche alla stregua di Orfeo, penetrare in dimensioni parallele utilizzando doti sciamaniche, contrastare le malvagie intelligenze che vogliono dominare questo piccolo mondo periferico e risolvere contemporaneamente i molteplici enigmi matematici, cosmologici, esoterici mimetizzati nella pièce.
Al termine di questa magica e allo stesso tempo fantascientifica indagine, in cui si sovrappongono le dimensioni del diario di vita e quelle del giallo metafisico, l’autore ha finalmente risolto il mistero dell’identità di Godot e scovato  la sua base operativa…

 

booktrailer dell’autore

Eugenio Dario Lai

Eugenio Dario Lai nasce a Torino nel 1955. Consegue il diploma da geometra e quattro anni dopo inizia a lavorare nella PA nell’ambito delle telecomunicazioni. Sin dall’infanzia coglie la discrasia tra il mondo quotidiano e la straordinaria complessità del vasto e misterioso mondo magico con cui conviviamo senza rendercene conto. Affascinato da quella realtà intrigante inizia già dall’adolescenza ad esplorare in modo autonomo le sue molteplici alterità e a vivere esperienze al limite dell’umana comprensione. Sotto l’impulso di continue metamorfosi psicofisiche prosegue incessantemente nella ricerca spirituale avendo come punto di riferimento il pensiero del maestro Lao Tze che agli allievi insegnava ad amare l’oscurità e a cancellare deliberatamente ogni traccia della propria vita. L’incontro con Samuel Beckett cinque anni fa lo disarciona da questa prospettiva votata alla pura ricerca interiore finalizzata ad una presa di coscienza individuale. Così, all’improvviso, è stato stimolato ad intraprendere un nuovo cammino che lo ha portato a scrivere ed a comunicare le scoperte fatte per coloro che si interrogano sul significato dell’esistenza.