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Čechov nella mia vita

Traduzione di: Barbara Delfino
Collana: Contrappunti

7,9914,00

«Le memorie di Avilova, brillanti, emozionanti, scritte magistralmente e con molto tatto, sono state per me una rivelazione. Conoscevo bene Lidija Alekseevna, una donna di talento con un raro senso dell’umorismo, ma anche una persona onesta e timida. Non ho mai sospettato, tuttavia, che avesse una relazione di questo tipo.» [Ivan Bunin]

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Data di pubblicazione 2021
Formato 14,5x21
Numero di pagine 128
EAN Cartaceo 9788833862002
EAN eBook 9788833862026
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Leggi qualche pagina da Čechov nella mia vita

Come scrive Ivan Bunin, la storia d’amore tra Lidija A. Avilova e Anton P. Čechov era un grande segreto, che i due mantennero per decenni. Eppure, Čechov nella mia vita è più del racconto personale di una relazione intima. Al di là di qualsiasi polemica, personale (come quella di Marija Čechova, legittima moglie dello scrittore) o accademica (diversi ricercatori hanno espresso più di un dubbio a riguardo), queste memorie illuminano alcuni degli aspetti più intimi di Čechov e soprattutto permettono al lettore di sbirciare sul suo lavoro di guida letteraria nei confronti della giovane (e ambiziosa, e infelicemente sposata) collega.
Il risultato è il più classico romanzo sentimentale russo, con tutto l’ar­mamentario che conosciamo e amia­mo: i bigliettini mandati attraverso la servitù, le vetture di piazza, i balli in maschera, il tè, gli struggimenti. Eppure non c’è alcun sentimentalismo e la voce di Avilova è limpida e vivace, piacevole da ascoltare, attentissima a guardarsi dentro e a giudicare gli uomini che la circondano, ironica. La voce di una donna moderna.

Prefazione di Dario Pontuale

Autore/i

Lidija A. Avilova

Lidija A. Avilova (1838-1943) nasce in una famiglia della piccola nobiltà terriera nel governatorato di Tula. Dopo gli studi diventa maestra di scuola, ma in seguito al matrimonio si trasferisce a San Pietroburgo e inizia a scrivere. Nel 1889 incontra Anton Čechov, che divenne suo mae­stro. In quegli anni pubblica regolarmente su diverse riviste, soprattutto racconti, raccolti poi nel volume Счастливец и другие рассказы (“L’uomo fortunato e altri racconti”); il suo primo romanzo Наследники (“Gli eredi”) appare nel 1898. In seguito pubblica vari volumi, soprattutto racconti per l’infanzia e sulla psicologia infantile. Con l’avvento dell’Urss, Avilova si avvicinò ai circoli di esuli, soprattutto quelli emigrati in Cecoslovacchia, ma tornerà sempre in Urss, perché «dove non c’è Russia, non ci sono io». Čechov nella mia fu terminato nel 1939 e apparve postumo nel 1947.


Traduzioni

Barbara Delfino

Laureata in lingue e letterature straniere moderne, sezione di slavistica, all’Università di Torino. Dopo numerosi corsi e seminari in giro per l’Italia e l’Europa volti all’apprendimento dei segreti della traduzione editoriale e tecnica, nel 2006 ha iniziato la sua professione di traduttrice inizialmente part-time e, dopo tanto perseverare, finalmente a tempo pieno. Barbara si occupa tutto il giorno e tutti i giorni di traduzioni e prosa polacca. Traduce prosa polacca contemporanea, tra cui le opere della vincitrice del premio Nobel per la letteratura 2018, Olga Tokarczuk, ha ritradotto dal russo Zamjatin e Turgenev ed è direttrice del premio letterario Polski Kot, dedicato alla letteratura slava tradotta in Italia e inserito nella cornice del Festival Slavika che ha luogo tutti gli anni nel mese di marzo a Torino.

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