
Leggi qualche pagina In tarda estate…
« Mi chiamo Ivana. Ho vissuto quattordici estati, e questa storia racconta l’ultima ».
Fino alla sua ultima estate, gli occhi di Ivana sono pieni della semplice bellezza della vita in un pittoresco villaggio balcanico, di una famiglia unita nella miseria, in cui comunque ciascuno, a suo modo, si prende cura degli altri.
Poi tutto viene spazzato via dalla guerra e dalla sua assurda brutalità.
Il frastuono dei soldati ammutolisce il bosco, il gioco dei bambini, il tramestio domestico. Ma non la voce di Ivana: attraverso il suo schietto e profondo lirismo, Blažević ci dice tutto ciò che del mondo sa una ragazzina. Gli affetti ruvidi e veri, l’amicizia con la cugina Dunja, i sapori memorabili, la gatta e il capretto, i nonni, il fratello, la luce incantata della campagna. La mamma. In tarda estate, la trama del tempo si fa lieve come trina stesa al sole, e l’autrice vi scivola sopra carezzando in brevi gesti momenti lontani, legati solo da struggenti visioni e memorie.
In tarda estate è una favola nera e antimilitarista. Dolente, gioiosa, necessaria.