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La notte dei botti

Collana: Scafiblù

7,4914,00

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«Su La Notte dei Botti posso dire semplicemente che fu per me l’occasione per mettere su carta quanto temevo stesse accadendo o stava per accadere in Italia. Di qui il genere, in bilico tra fantascienza, fantapolitica e catastrofico…»
[Biagio Cepollaro]

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Data di pubblicazione 2018
Formato 13,5x19
Numero di pagine 144
EAN Cartaceo 9788899815639
Codice a barre

Un romanzo profetico sulla notte della repubblica, scritto più di trent’anni fa (1994-97), che resta profetico anche mentre vediamo quelle previsioni avverarsi. Cercando di capire che cosa sia accaduto nella “Notte dei botti”, un’umanità slabbrata e paradossale è costretta dalle autorità – è un golpe? c’è notizia di resistenti, c’è euforia – nello spazio chiuso di un autogrill che diventa un girone infernale postmoderno. L’unico a fuggire  è il «protagonista strano, Scriba, che andava in autostrada con la bicicletta, armato solo dei suoi sensori e della sua inutile preveggenza. Per me l’allegoria della letteratura in quel passaggio così difficile per il nostro Paese…».

La scrittura visionaria di un grande autore, tra Ballard e Gadda, che mescola l’alto e il basso, gioca col tempo e con lo spazio, moltiplica i punti di vista e cantilena le sue ripetizioni creando un’atmosfera chiusa e ossessiva.

Un libro che già nel ’94 avrebbe dovuto essere pubblicato da Feltrinelli. Questo il racconto di Cepollaro stesso:

Racconta l’Autore: «Una volta ultimato il libro, lessi il primo capitolo de La Notte dei Botti  al convegno Ricercare 94, a Reggio Emilia. L’allora direttrice editoriale di Feltrinelli, dott.ssa D’Ina, si congratulò e mi chiese in visione il dattiloscritto. C’era, all’interno di quel convegno, l’ostilità di Renato Barilli che preferiva soluzioni più facilmente commercializzabili, più facilmente leggibili. E c’era chi caldeggiava il mio lavoro, come Cataldi o Luperini, preferendo una ricerca meno compromessa con le esigenze di mercato e più dipendente da scelte etiche ed artistiche di fondo. Alla fine la dott.ssa D’Ina mi scrisse una breve lettera in cui mi faceva una domanda quasi naïve: “Ma come fanno i lettori?”. E così il libro non fu pubblicato da Feltrinelli. Uscirono invece dei capitoli in un’antologia di Zona Editrice e di una rivista milanese, “Appunti dal presente”».