Uscito in prima edizione nel 1995, Donne di mafia è un classico da riscoprire che racconta le donne dei boss, omertose o ribelli, spesso nell’ombra ma mai scontate, miscelando con sapienza cronaca e vita, analisi sociale e attenzione umana.
Donne di mafia racconta le storie di alcune di quelle donne che – come disse Giovanni Falcone – «decise e sicure di sé, sono entrate in rotta di collisione con il mondochiuso, oscuro, tragico, ripiegato su se stesso e sempre sul chi vive di Cosa Nostra».
Donne diversissime tra loro, che muovendosi fra silenzi, esplosioni di dolore e di ira, propositi buoni o insensati, ripensamenti, vendette, hanno incoraggiato i loro uomini a uscire dal circuito mafioso in cui sono cresciuti e magari hanno avuto successo. Donne che hanno aiutato i mariti, rivelando loro le potenzialità di una vita nuova, libera, che li hanno seguiti nei rifugi all’estero o in Italia, sotto un altro nome, in luoghi continuamente diversi che il loro stato di collaboratori di giustizia imponeva. Ma anche donne che non hanno condiviso un percorso simile: quelle che, indossati gli abiti del lutto, si sono schierate contro i mariti usciti dal clan e si sono chiuse in casa per godere almeno della rete di solidarietà della cosca; quelle che, pentite, sono andate a confessare quanto sapevano delle malefatte compiute sotto i loro occhi; quelle che – smarrite e sole – hanno posto fine alla loro vita. Donne di mafia racconta del tumulto che le donne hanno creato – e spesso subito – all’interno di Cosa Nostra. Un tumulto che ancora le scuote e che rende possibile auspicare un futuro senza mafia.
Liliana Madeo è nata a Genzano di Lucania (Potenza) e vive a Roma. Inviata del quotidiano «La Stampa», ha scritto per le pagine culturali, quelle dello spettacolo, quelle in cui ogni giorno si affronta l’attualità nelle sue innumerevoli pieghe e si è occupata di terrorismo, criminalità organizzata, carceri, femminismo, fattacci di cronaca nera, alluvioni, tutela dei beni ambientali, iter legislativo delle norme su violenza sessuale, aborto, traffico della droga, chiusura dei manicomi. È stata collaboratrice della rivista «Sipario» e ha diretto il periodico femminista «Differenze». Dal 1990 al ’92 ha lavorato come consulente al programma del Tg2 « Mafalda – Dalla parte delle donne ».
Tra i suoi libri ricordiamo: Gli scariolanti di Ostia Antica. Storia di una colonia socialista (Camunia 1989); Bianco, rosso e verde. L’identità degli italiani (a cura di Giorgio Calcagno, Laterza 1993); Ottavia. La prima moglie di Nerone (Mondadori 2006); I racconti del Professore. Antonino Di Vita (Iacobelli 2013); Si regalavano infamie. Antonina e Teodora, le potenti di Bisanzio (Tullio Pironti 2021).
Con Miraggi edizioni ha pubblicato Donne di mafia. Vittime, complici, protagoniste e Donne “cattive”. Cinquant’anni di vita italiana.
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