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“E lucevan le stelle”: l’intervista a Elisa Occhipinti su gialloecucina.wordpress.com

“E lucevan le stelle”: l’intervista a Elisa Occhipinti su gialloecucina.wordpress.com

di Alessandro Noseda

Abbiamo il piacere d’incontrare Elisa Occhipinti, in libreria con E lucevan le stelle per Miraggi Edizioni.

Buongiorno Elisa e ben venuta nella nostra cucina.
Buongiorno a voi e grazie per l’ospitalità.

Ami cucinare? Cosa prepariamo?
Amo tantissimo cucinare, soprattutto gli antipasti e i primi piatti. È un’attività che mi rilassa in modo particolare: dopo una giornata in giro e sotto stress, la sera mi fermo e dedico tutto il tempo e l’attenzione necessari per preparare una buona cena. Spesso cucino insieme a mio figlio Leonardo, che ha sei anni e mezzo. Prepariamo uno dei suoi piatti preferiti, il risotto allo zafferano.

Abbiniamo vino o birra?
Vino, preferibilmente bianco (magari un Riesling).

Sei in libreria col tuo romanzo di esordio. Dacci una breve anteprima. Di cosa parli e perché consigli di leggerlo?
E lucevan le stelle è il racconto di una vita apparentemente come tante, “apparentemente” perché in realtà ogni esistenza è straordinaria. La storia tedesca del Novecento e le tradizioni di una piccola isola del Sud Italia si intrecciano con le vicende personali di Ulrike, che decide di ripercorrere, durante il suo ultimo viaggio, la sua storia e quella di quattro generazioni della sua famiglia. Spero che ogni lettore trovi il suo personale perché: per conoscere meglio la cultura e la storia tedesca, perché c’entrano la musica e l’opera (E lucevan le stelle è una famosa aria dellaTosca di Puccini), perché è un romanzo delicato, breve eppure denso di temi e di riflessioni.

Sei una appassionata lettrice, blogger, scrittrice. Che altro?
Vivo in Germania da cinque anni e sono principalmente un’insegnante di italiano, per bambini e adulti. Sto completando una formazione in Italianistica e Comparatistica e lavoro all’Università di Bochum come assistente e tutor. Curo un progetto di promozione della lettura, ogni tanto traduco dal tedesco verso l’italiano, organizzo presentazioni letterarie. Sono caporedattrice del sito Il Club del Libro e scrivo di libri su Magma, il nuovo magazine per gli italiani in Germania.

Come ti sei avvicinata alla lettura? E alla scrittura?
Mi sono avvicinata alla lettura da bambina e non ho mai smesso. Mio fratello Giovanni è un topo di biblioteca (oltre a essere poeta, ma questa è un’altra storia), mi ha sempre regalato molti libri. Non pensavo che mi sarei mai cimentata nella scrittura, semplicemente perché chiunque abbia letto – cito qualcuno dei miei libri preferiti – I Buddenbrook di Thomas Mann, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, Olive Kitteridge di Elizabeth Strout, Un uomo di Oriana Fallaci o Il teatro di Sabbathdi Philip Roth, non può che sentirsi piccolissimo… poi è arrivata una storia da raccontare, e insieme la voglia di raccontarla. Così è nato E lucevan le stelle, ma io continuo a sentirmi piccolissima.

Un consiglio ad un giovane che sogni di diventare scrittore?
Tenere sotto controllo gli avverbi ed evitare come la peste l’editoria a pagamento.

Oltre ad occuparti del mondo delle lettere, quali altri hobbies/passioni hai?
Studio il violoncello e pratico yoga. Mi piace lo scrapbooking, trovo sia un bellissimo modo per creare biglietti d’auguri e album di fotografie davvero unici. I miei prossimi obiettivi sono un corso di calligrafia e un corso di acquerelli.

Grazie per il tuo tempo. Ora, come tradizione di Giallo e cucina, ti chiediamo di salutarci con una ricetta che ami e con la tua citazione preferita.
Cucino quasi esclusivamente “ad occhio”, quindi non ho idea delle dosi. Si tratta di una ricetta semplice, veloce eppure raffinatissima, che faccio ogni volta che ne ho l’occasione e riscuote grandissimo successo: pasta con gamberi, pomodorini e farina di pistacchio.

Di solito uso le mezze maniche o le trofie, ma si sposa benissimo anche con pasta lunga come le linguine o le pappardelle. Faccio soffriggere uno spicchio d’aglio intero in olio extravergine, poi butto in padella i gamberi e sfumo con il vino bianco. Dopo qualche minuto aggiungo i pomodorini tagliati in quattro, insaporisco con sale e pepe e lascio cuocere ancora. Poco prima di spegnere la fiamma, tolgo lo spicchio d’aglio e aggiungo la farina di pistacchio, amalgamando di modo da ottenere una cremina (se necessario aggiungo pochissima acqua di cottura della pasta). Infine faccio saltare la pasta in padella, impiatto e… buon appetito!

La mia citazione preferita, da molti anni a questa parte, è “Be the change you want to see in the world”, sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. È una frase di Gandhi che mi ha molto ispirata e incoraggiata in diversi momenti della mia vita.

Leggi l’intervista di Alessandro Noseda anche qui
Oggi parliamo con… Elisa Occhipinti

 

“E lucevan le stelle”: l’intervista a Elisa Occhipinti su gialloecucina.wordpress.com

“E lucevan le stelle”: l’intervista a Elisa Occhipinti su anajustana.com

LA BLOGGER

In questi ultimi mesi mi sono dedicata molto alla ricerca di blog letterari, soprattutto perché cercavo libri interessanti da leggere in italiano e informazioni sul mondo dell’editoria in Italia. Come tutte le ricerche che si fanno su internet, non sai bene da dove parti e non sai mai dove finisci.

Mi sono imbattuta nel blog di Elisa mesi fa, seguendo il suo profilo di Caporedattrice della rubrica letteraria sul Club del Libro. La cosa che più mi ha colpita? È una mamma che si è trasferita in Germania e ha un figlio maschio con lo stesso nome del mio.

Ho letto il suo blog marginaliae mi è piaciuto molto lo stile delle recensioni e la sua storia. Quando ho visto il suo profilo, mi son detta che sarebbe stata perfetta da intervistare per la rubrica del mio blog “Meet another working mom”. L’ho contattata, le ho spiegato il mio progetto ed eccomi qui.

Elisa mi sorprende per la sua determinazione e positività. Vivendo anche io in un paese di lingua tedesca, so per certo quanto sia difficile integrarsi nella cultura nordica e imparare la lingua. Lei invece è andata alla ricerca di questi elementi. Mi ha raccontato di aver studiato economia e tedesco all’università appassionandosi alla lingua e alla cultura.

LA MAMMA

L’arrivo del figlio cambia gli equilibri di Elisa, che a quel tempo lavorava in uno studio legale a Torino. Noi mamme sappiamo come l’arrivo di un figlio sia sempre uno sconvolgimento nelle nostre vite. Le priorità cambiano, le dinamiche di coppia evolvono e di colpo la nostra esistenza gravita attorno ad un esserino di pochi chili.  Elisa si rende conto che il tempo dedicato al figlio è poco e il suo lavoro poco appassionate le porta via tempo prezioso. Capisce presto di voler un ritmo di lavoro più compatibile con la sua famiglia e una vita più interessante. Queste, ed altre ragioni, l’hanno spinta a voler cambiare vita. Con suo marito decide di trasferirsi in Germania.

Sono molto colpita dal suo racconto: molte persone ci mettono anni, o addirittura decenni, a capire cosa vogliono davvero e rimangono a lungo intrappolate in una vita di frustrazioni. Elisa invece dimostra molto presto maturità e autodeterminazione, caratteristiche rare in una ragazza che non ha ancora compiuto 30 anni.

Elisa: “Ho sempre lavorato” dice Elisa“e anche da mamma in Italia ero molto attiva professionalmente ed avevo molti hobby. Quando sono arrivata in Germania mi sono ritrovata a casa con mio figlio per un anno fino a che non ha iniziato l’asilo. In quel periodo mi sono resa conto di quanto il lavoro fosse importante per me. Lavorare mi fa sentire viva e attiva!”.

Anche Elisa, come molte altre madri, dice che la maternità non è che una parte di lei. Siamo donne con interessi e una vita professionale da sviluppare, oltre ad essere compagne, mogli e madri. I figli sono la nostra priorità, ma non posso essere l’unica cosa a cui ci dedichiamo.

E: “È importante crearsi delle oasi senza figli dove potersi ricaricare. Non siamo solo mamme!” dice lei con foga, dopo avermi raccontato che ogni tanto si ritaglia del tempo per sé stessa.

E cosa ne pensa il figlio di questa mamma piena di passioni?

E: “Sto educando mio figlio alla parità uomo-donna. Lui cresce con l’idea che sia normale che la sua mamma lavori e che abbia anche attività al di fuori della famiglia e del lavoro. Per me è importante che capisca che io sono anche molto altro, oltre ad essere la sua mamma. E lui non solo lo accetta, ne è anche contento”.

Non posso che essere d’accordo con lei. Dare il buon esempio ai figli è sempre la scelta giusta.

SCRITTRICE E…

La vita da freelance si adatta bene ai tempi e ai ritmi dei bambini, specialmente se piccoli. Chiaro che ci sono anche dei contro. Si è da soli e si tende ad accettare molti piccoli mandati, non tutti molto soddisfacenti, ma per ora va bene così. Ho provato a riprendere un lavoro d’ufficio per qualche settimana, pochi mesi fa, ma non mi sentivo soddisfatta ed equilibrata. Per cui ho smesso e sono tornata ai miei progetti da freelance”.

Elisa però non si ferma alla sua attività di editor, redattrice e traduttrice. Cura un blog letterario, è caporedattrice del Club del libro, sta completando una formazione in Comparatistica e Italianistica alla Facoltà di Filologia della Ruhr-Universität Bochum, si dedica all’insegnamento dell’italiano e coordina il progetto per bambini “Nati per Leggere Deutschland”.

Si capisce dalla luce nei suoi occhi come tutto quello che riguarda i libri e l’insegnamento l’appassioni. Non sono molto sorpresa quando alla fine dell’intervista scopro che ha anche scritto un libro, che è stato appena pubblicato in Italia da Miraggi Edizioni.

Decido di leggere il suo romanzo, “E lucevan le stelle”, e lo leggo in un fiato. Bellissimo. Non sono molto stupita che la storia si svolga in Germania, ma sono molto colpita dalla maturità del racconto e dalla scorrevolezza della narrazione, nonostante i temi trattati siano molto seri. Il libro è un lungo racconto della vita di una donna tedesca come tante, delle sue tragedie familiari e del suo sviluppo di donna adulta. Raccontato in prima persona, Elisa, tramite la voce di Ulrike, ci fa scoprire l’impatto che hanno avuto il nazismo e la Seconda guerra mondiale nella vita dei tedeschi e percorre i decenni che seguono raccontando vicende familiari all’apparenza normalissime, ma che nascondo mondi di solitudine.

E lucevan le stelle” è un romanzo bellissimo, poetico, pieno di riflessioni e molto ben scritto. Una lettura che non lascia indifferenti.

Leggendo il primo romanzo di Elisa sono ancora una volta colpita dalla maturità e determinazione di questa donna, ora anche scrittrice.

Un’altra madre che lavora come noi, una vita normale ma allo stesso tempo incredibile, un altro esempio da seguire.

Leggi l’intervista di anajustana.com anche qui

Meet another working mom: Elisa Occhipinti