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IN UN CIELO DI STELLE ROTTE di Lorenzo Mazzoni – recensione di Francesca Barile su SoloLibri.net

IN UN CIELO DI STELLE ROTTE di Lorenzo Mazzoni – recensione di Francesca Barile su SoloLibri.net

IN UN CIELO DI STELLE ROTTE

Il mondiale di calcio polarizza l’interesse di molti anche non direttamente coinvolti dall’avvenimento sportivo e a sua volta risente di eventi più grandi e catalizzanti. Altre volte l’evento sportivo e gli accadimenti estranei ad esso camminano come rette parallele che mai si intersecano.
Nel libro In un cielo di stelle rotte (Miraggi Edizioni, 2019) di Lorenzo Mazzoni il mondiale è coprotagonista o spettatore o semplicemente convitato di pietra nel grande spettacolo dell’esistenza.

Si parte dal primo mondiale nel 1930 via via fino all’ultimo che ha visto la presenza della squadra italiana e cioè l’edizione del 2014. L’autore sceglie in parallelo partite a volte importanti e nell’immaginario collettivo altri incontri meno noti a chi non è troppo calciofilo per costruire dei racconti paralleli o influenzati o influenzabili dall’evento sportivo.
Il lettore si tuffa in situazioni decisamente originali. Nella fascistissima Italia del 1934 Mazzoni descrive con dovizia i riti voodoo che avrebbero favorito la prima conquista della coppa Rimet da parte degli azzurri. Nel 1982 mentre la Nazionale Italiana si muove prima imbrigliata poi sempre più libera verso la conquista del terzo titolo, si parla di una squallida vicenda di bassa criminalità con implicazioni più politiche, ma altre situazioni decisamente extra sportive sono al centro del libro.

In In un cielo di stelle rotte troviamo una scrittura originale, che non celebra lo sport più bello del mondo, né lo demolisce, ma semplicemente lo inserisce nelle umane vicissitudini.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE:

https://www.sololibri.net/In-un-cielo-di-stelle-rotte-Mazzoni.html?fbclid=IwAR041rYQ4CZdBDl1P1vUe7lDKU7jqbi0V6f3xU2fMttluOFZZSMoFgj_JiA

LORENZO MAZZONI ospite a Polesella per il Microfestival

LORENZO MAZZONI ospite a Polesella per il Microfestival

IL MICROFESTIVAL DIVENTA D’AUTORE. TRA LIBRI, MUSICA E FOTOGRAFIA

Il nostro Lorenzo Mazzoni sarà ospite il 27 settembre a Polesella nell’ambito del Microfestival.

Storie da raccontare, vivere e ascoltare. Il festival mette insieme autori che narrano luoghi, vite, angoli metropolitani, ma anche musica, fotografia e la possibilità di visitare a piedi e in bicicletta ciò che si affaccia sul fiume.

Ecco l’articolo originale uscito su “La Nuova Ferrara”:

IN UN CIELO DI STELLE ROTTE – recensione di Loredana Cilento su Mille splendidi libri e non solo

IN UN CIELO DI STELLE ROTTE – recensione di Loredana Cilento su Mille splendidi libri e non solo

Il gol vincente di Lorenzo Mazzoni In un cielo di stelle rotte – Recensione di Loredana Cilento

 

“la verosimiglianza sta nei dettagli, che l’apparente verità è contenuta nei particolari, che tutte le storie possono essere migliorate o peggiorate a seconda di chi le racconta. Le performance teatrali, le confessioni davanti a un falò, i romanzi funzionano per il modo in cui vengono raccontati, non per quello che raccontano.”

 

Seduto alla sua scrivania, ricolma di fogli, appunti, fotografie, uno scrittore senza nome, con migliaia di libri attorno, il posacenere traboccante di mozziconi, mentre le vibranti note di vecchio giradischi, risuonano nell’afosa Ferrara/Bangkok, dà inizio a una storia sotto un cielo di stelle rotte.

 

Jimi Hendrix intona l’infinita Voodoo Chile

 

Quando un autore supera se stesso lo fa con un esercizio di stile impeccabile, Lorenzo Mazzoni con In un cielo di Stelle rotte (Miraggi Edizioni, 2019) riesce laddove molti tentano di varcare i confini dei  racconti, mettendo a segno un’opera davvero interessante.

Venti storie in cinque parti, dal 1930 al 2014, la storia attraverso i mondiali di calcio, un intreccio di eventi che si muovono in parallelo con le più attese sfide calcistiche in un turbinio di speranze e clamore.

 

E così prendono vita strani riti voodoo nel periodo dell’Italia fascista, per rinvigorire i giocatori e vincere una partita, ma a scapito di malcapitati; o mentre l’ Uruguay festeggia la vittoria, le Tigri di Mompracen vendicano una innocente ragazza barbaramente uccisa; o il ritorno dalle Falkland, dopo una guerra crudele che ha spezzato giovani vite.

L’innesto degli eventi è abilmente costruito da Lorenzo, i personaggi, le atmosfere, i dialoghi s’incastrano perfettamente nel susseguirsi di rapide e fulminee azioni…

 

“La palla calciata da Rahan cancella i demoni in maglia rossa e si infila in rete, alla destra di Gyula Grosics, suggellando il 3 a 2 per i dopatissimi teutonici contro i proletari e anticlericali magiari, Jacob Bloch si appoggia la canna sotto la gola e, dopo un sospiro, preme il grilletto” [1954 – Finale – Ungheria-Germania Ovest 2-3]

 

In un cielo di stelle rotte è anche un omaggio agli scritti, alla musica, a luoghi lontani nel tempo e nello spazio, echi di una cultura imprescindibile; un faro nel tempestoso e complesso mare della letteratura che sfocia spesso in opere modeste.

Lo scrittore senza nome si pone domande assai complesse, domande che spesso mi sono posta anch’io: “A volte mi chiedo come sia possibile che bipedi che non leggono possano bramare di scrivere e, cosa più raccapricciante, piacere a qualcuno…”

 

Leggere, sempre leggere, fortissimamente leggere, è il primo passo per iniziare a scrivere, e così che si scrivono le storie, è così che Lorenzo Mazzoni, attraverso un percorso narrativo affiancato dai grandi della letteratura mondiale, ha scritto un’opera di ampio respiro, vibrante e potente.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE:

Il gol vincente di Lorenzo Mazzoni In un cielo di stelle rotte – Recensione