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With Love – recensione di Vito Vita su Classic Rock

With Love – recensione di Vito Vita su Classic Rock

Negli anni 90 Seattle non era poi così lontana da Torino: questa è l’impressione che si ha al termine della lettura dell’ultimo libro di Domenico Mungo che si è occupato in più occasioni di musica, sia sulle pagine della rivista Rumore, sia in vari racconti. Il sottotitolo di With Love è Epifanie di Kurt Cobain e di me nella Torino sociale e musicale degli anni Novanta, e rende l’idea dello sviluppo del volume: il racconto degli inizi e dell’ascesa dei Nirvana a partire dagli ultimi anni 80, con una particolare attenzione verso i concerti e le apparizioni del gruppo in Europa, con digressioni sulla scena musicale rock/punk torinese e aneddoti autobiografici sullo sfondo della trasformazione di Torino in città postindustriale. Il leader dei Nirvana viene presentato da Mungo come colui che ha resuscitato il rock che a cavallo tra i decenni 80 e 90 era se non morto, moribondo; e il suo suicidio viene accostato, per rimanere a Torino, a quello di Pavese e non alle morti del “club dei 27”. Lo stile di scrittura è scorrevole, in totale sintonia con il racconto.

WITH LOVE – recensione di Stefano D’Elia su Rumore

WITH LOVE – recensione di Stefano D’Elia su Rumore

Sono più di 8000 i chilometri che dividono Seattle da Torino, eppure in queste pagine Domenico Mungo riesce nell’immane impresa di annullare questa enorme distanza fisica, unendo idealmente la capitale del grunge e il capoluogo piemontese sotto le insegne sanguinanti del punk e della lotta al sistema. La storia, si sa, la scrivono i vincitori, e allora l’autore di Il suono di Torino decide di dare voce ai Beautiful Losers che negli anni della lotta operaia riempiono di furore anarcoide le grigie vie della città della Fiat, sinistro Moloch che si staglia con la sua ombra su tutto il racconto. Anni di occupazioni e concerti clandestini, radio libere e band seminali (Franti, Fluxus, Negazione), ma soprattutto di epifanie improvvise capaci di cambiare intere esistenze; come l’incontro con la musica di un angelo tossico martoriato dalla fama, ansioso di trovare una via di fuga dal proprio violento male di vivere. Mungo in queste pagine cuce nella carne viva della storia italiana un patchwork pulsante di dolore e nostalgia, fatto di passioni irrefrenabili, rock’n’roll e militanza estrema.

Ecco l’articolo: