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Colloqui con il Pesce Sapiente

Collana: Scafiblù

10,9919,00

Decine di piccole, fulminanti “prose”, che rivelano con spirito entomologico la natura recondita e più vera, spesso beffarda, di cose e fatti che pensiamo di conoscere bene solo perché li frequentiamo da sempre. Un libro folgorante e meditativo al tempo stesso… anzi, decine di libri folgoranti raccolti in un solo volume.

Con acquisto min. di 26 euro SPEDIZIONE GRATUITA

Data di pubblicazione 2021
Formato 135x190
Numero di pagine 288
EAN Cartaceo Cartaceo: 9788833861777 – Ebook: 9788833861784
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Leggi qualche pagina da Colloqui con il Pesce Sapiente

Uno spirito flaubertiano sembra aver visitato l’autore di questi Colloqui con il Pesce Sapiente. Usando l’ironia come uno spillo e la pagina come una teca, vengono esposti, con metodo entomologico, cose e fatti che pensiamo di conoscere bene solo perché li frequentiamo da sempre.
Così esibite, però, le cose e i fatti rivelano altre nature, recondite e inaudite ma perfettamente plausibili, che beffarde ci fanno sentire un po’ sciocchi con la loro nuova (in realtà vecchia) evidenza.
Paolo Brunati ci parla (anzi, “ si ” parla) degli Insetti, degli Ornitorinchi, della Creazione, dei Mariti, del Bambino (che fu,
che è), del Mare, della Nonna, dei Poeti, della Colpa, dei Morti, della Parola… delle piccole e accecanti Rivelazioni quotidiane in grado di risvegliare il nostro stupore fanciullesco, quello stupore che è il primo stadio filosofico della coscienza. E una volta risvegliati, non sapremo più prendere sonno.

Paolo Brunati

Paolo Brunati è nato a Canelli nel 1943. L’interesse per metrologia, cartografia ed entomologia l’hanno indotto ad annotare quanto avviene sulla faccia della Terra. Ha incominciato nel 1970 a confrontarsi con la scrittura e con il problema dell’aleatorietà del linguaggio e dell’ambiguità della descrizione (Slot Machine, Geiger, 1976; Nove poesie portatili, Ixidem, 1997). Lo stesso tema si affaccia in La Formica (Pulcinoelefante, 1998), Coleotteri e signorine (Portofranco, 2000), una ricerca sulla Scrittura in sé, intesa come forma e soprattutto come orma. Da qui ha inizio un percorso volto all’affrancamento della narrazione dai suoi modi classici. Nascono così gli scriptoggetti, scrittura deragliata dalla pagina sotto forma di cartelle-­scatola: Atlante (2001), Gli Onti (2002), Atlonte (2003) e oggetti come Trasparsi (2003), grafie sovrapposte su fogli trasparenti (in collaborazione con Arrigo Lora Totino), cui seguono Il fossile del Segno (2005), Verbario (2005, ancora con Lora Totino), e Atlas des Iles (2006). I lavori più recenti coinvolgono materiali come la cartapesta, i vecchi imballagi e l’argilla su cui interviene con la “Macchina per scrivere a mano” di sua invenzione. Tranne quelli appartenenti a collezioni private, tutti gli scriptoggetti degli ultimi quindici anni sono stati acquisiti dalla Fondazione Bonotto.

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