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Autostop per la notte

Autostop per la notte è il titolo più appropriato per il thriller mozzafiato scritto da Massimo Anania e pubblicato dalla casa editrice torinese “Miraggi”.

La notte è sicuramente il momento temporale in cui iniziano le disavventure, via via culminanti in una spirale di violenza tanto cruenta quanto efferata, del non più tanto giovane ma squattrinatostudente universitario Maurizio, protagonista principale dello story-telling.

Ma la notte è anche la metafora di un vortice apparentemente infinito di guai e sciagure, conditi di fughe disperate e riacciuffamenti insperati indi farciti di alcol e cocaina.

Tutto comincia col passaggio di uno sconosciuto, Rodolfo Roppo, subito calatosi nelle mentite spoglie dell’amico fidato, o, addirittura, del saggio e protettivo fratello maggiore (che alla fine si scoprirà essere stato non tanto casuale), all’altezza del grande spartitraffico di corso Orbassano a Torino.

Proprio la splendida città della Mole e il suo hinterland, magistralmente descritti da Anania (che quasi ci proietta nei luoghi di ambientazione della trama, alla stregua di un vero e proprio proiettore di immagini tridimensionali), fagocitano – mai ombreggiando o nullificando – tutti gli altri personaggi; che sono pochi e possono, come però si scoprirà arrivando con spasmodico e anelante piacere all’ultimo rigo della pagina conclusiva, ben dividersi in buoni e cattivi (rispetto alle sorti del protagonista) senza strane interferenze di improbabili commistioni tipologiche: la bella ma cinica Giovanna Liseo, la seducente seppur ingenua Camilla Roppo (cugina di Rodolfo, ma di tutt’altra pasta), l’anfitrione e faccendiere Antonello Zanza, il rassicurante risolutore di problemi Sandro Corda, l’innominato becero travestito.

Il libro è breve ma angosciantemente bello.

Apprezzabili, sul piano stilistico, l’utilizzo costante della seconda persona singolare (che – a prescindere da qualsivoglia tendenza empatica – induce il lettore a immedesimarsi nel protagonista) e l’esplicitazione, in corsivo, dei flussi mentali del buon Maurizio stesso.

Musica consigliata: Luciano Ligabue (Hai un momento, Dio).
Bevanda suggerita: Erbaluce di Caluso passito (ottimo vino del Canavese)