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CIRIÈ. S’intitola “Frigorifero mon amour” il libro dello scrittore ciriacese Andrea Serra balzato ai vertici della classifica Bestseller Narrativa di Amazon. Tema lo spreco alimentare di cui si è parlato nei giorni scorsi in occasione della Giornata nazionale di prevenzione del 5 febbraio. L’autore lo affronta in chiave ironica facendone un’opera divertente edita da Miraggi Edizioni con il sostegno del Banco Alimentare del Piemonte. È la storia di Felice che, oltre ad essere vessato dalla moglie e dalle temibili figlie, deve fare i conti con la fuga del proprio frigorifero che, dopo aver visto l’ennesimo pacco di carote ammuffite, se ne va di casa per sempre. Da quel momento il protagonista ne avvertirà la mancanza in maniera lancinante e proverà in tutti i modi a ricongiungersi con l’amato elettrodomestico. Una serie di eventi lo ostacolerà fino a quando affronterà una dantesca discesa agli Inferi per ritrovare il suo amato frigorifero e il senso della propria esistenza.

Nato a Torino nel 1975, Andrea Serra si laurea in Filosofia e per anni ha insegnato alle superiori. Attualmente lavora in un’agenzia formativa. Nel 2016 con il racconto “Il mio dentista” vince la 15ª edizione del concorso Racconti nella rete e la 2ª edizione del concorso 88.88, premio letterario nazionale per racconti brevi, ed è tra i finalisti della 15ª edizione del Premio InediTO-Colline di Torino, sezione Narrativa-Racconto. Nel 2017 è finalista alla 16ª edizione del Premio Il Salmastro e alla 10ª del Premio Internazionale Città di Sassari e vince il premio speciale della Giuria alla 16ª edizione del Premio InediTO-Colline di Torino.

L’idea di scrivere questo libro è nata tre anni fa per dare un contributo alla lotta contro lo spreco alimentare: «Prima di tutto – spiega l’autore – un contributo concreto perché una parte dei proventi andrà proprio al Banco Alimentare del Piemonte. Poi spero nel mio piccolo di aiutare a sensibilizzare sempre di più verso questo tema fondamentale, se pensiamo infatti che nel mondo occidentale si spreca una quantità di cibo tale da poter sfamare quattro volte gli 800 milioni di persone che soffrono la fame sul pianeta, non possiamo rimanere indifferenti. Spero di far conoscere il libro anche nelle scuole per sensibilizzare anche i più giovani».

(c.f.)