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Secondo un rito arcaico della religione tibetana chiamata “ divagazione o vagabondaggio dell’attenzione “ lo sciamano specializzato è in grado di fare dei veri e propri viaggi nell’aldilà , o meglio, può vedere nello stato post mortem delle persone.

Il protagonista esperto, monaco buddista, va nell’aldilà di alcuni personaggi famosi in bicicletta, che è un’altra delle sue passioni.

Ci sono delle condizioni affinché questo possa avvenire radicate in quella visione della vita e della morte di questa religione, il concetto viene chiarito nel libro.

I personaggi che vengono osservati nel momento della loro transizione, che ha una durata che è tutto un programma pure quella, sono i più diversi nei periodi più lontani e meno rispetto al nostro tempo.

Dice il monaco:” sono proprio le cose che non capiamo a tenerci vivi e non solo, per quanto mi riguarda quelle che capiamo o crediamo di capire più tempo ci mettiamo a capirle e più si allunga la vita…..”

E quindi troviamo Archimede, Lucrezia Borgia, Attila, Napoleone, Marx, Hitler, Elvis Presley, Freud, Frida Kalo e tanti altri a vivere situazione diverse da quelle che hanno vissuto.

Marx a dire che “ il lavoro è una funzione animale “, Freud rimasto piegato su se stesso, come un libro dal titolo: “L’interruzione dei sogni “ per esempio. E che dire di Dante che “appena giunto sull’altra sponda si è visto arrivare contro migliaia di persone illustri e sconosciute ma tutte arrabbiate…..che lui non ricordava cosa gli aveva fatto…”

E tanto altro.

Il libro l’ho trovato originale e divertente. Questo “ritorno in vita “, che è quasi una ritorsione per i personaggi presi in considerazione è interessante e pieno di riferimenti letterari e culturali. .

Ed è anche l’occasione per ripassare la storia, in cui i personaggi sono esistiti o per scoprirne altri di cui magari si è solo sentito nominare.

È un libro molto originale, una lettura piacevole.

QUI l’articolo originale: