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Segnalazione di «Duramater» sul Blog del «Fatto Quotidiano»

Segnalazione di «Duramater» sul Blog del «Fatto Quotidiano»

di Maurizio Di Fazio

Ada Sirente segnalata col suo Duramater tra le «quattro autrici per l’estate: dal ‘taccuino’ alle voci degli expat, ecco i libri da portare con sé»:

Vanta natali abruzzesi anche Ada Sirente (il nome è d’arte), autrice di un libro straordinario come Dura mater (Miraggi Edizioni), sperimentale e intriso di un post-stream of consciousness, palpitante di preziosa poesia. Mariella è nel letto numero 5 della terapia intensiva. Una cicatrice demarca il confine tra un limbo di visioni e la realtà che le sfugge. È in coma farmacologico, operata al cervello. Dubita di sé, non riesce a ricostruire gli eventi. Una cicatrice separa anche i suoi due luoghi: Roma, un fondale di carta, e l’Abruzzo, la sua terra antropologica. Miscelando un affilato argot medico e corruschi tratti lirici, alla fine la strada da percorrere è una sola: quella del capetiempe dei contadini abruzzesi. Il ripartire sempre daccapo insieme al volgere delle stagioni, sublimando il dolore delle sciagure: quelle individuali, quelle collettive di terremoti e frane.

QUI l’articolo originale: https://tinyurl.com/465axkd2

Dura mater – recensione di Maria Anna Patti su Casa lettori

Dura mater – recensione di Maria Anna Patti su Casa lettori

“Dura Mater”, pubblicato da Miraggi Editore, racchiude la poetica dell’inconscio.

Esplora l’immaterialità dell’esistenza, il luogo nel quale la rappresentazione del reale e quello dell’irrazionale convergono.

Mostra l’immaginario che ognuno di noi tiene celato.

Apre le porte ad una dimensione onirica, straniante.

Si interroga sul senso della morte e della vita.

Culla le dispercezioni, le amplifica.

Crea un’atmosfera impalpabile, misteriosa.

Dà voce all’indicibile, ai desideri repressi, agli affetti azzerati.

Rimargina le ferite di chi non riconosce più i suoi luoghi.

Trasforma il tempo in una bolla che vaga nell’incertezza.

Mariella, in coma farmacologico, assente per gli altri, riesce a spappolare il silenzio interiore.

Mette insieme ciò che resta del sè e ciò che è perduto per sempre.

La sua parola è vertigine, abisso e luce.

In questo suo viaggio interiore emergeranno le fratture e i conflitti, il confine scivoloso della memoria.

La presenza della terra d’origine si fa viva nel tentativo di aggrapparsi al suolo, alle tradizioni, agli avi.

Ada Sirente ha una prosa poetica nella sua essenzialità.

Modera il linguaggio, lo fluidifica, lo scompone.

Negli stilemi visionari coglie l’attimo nel quale il pensiero diventa protagonista assoluto.

Una prova letteraria carica di quel non detto che ci fa oscillare rischiando di farci affondare.

QUI l’articolo originale:

https://casadeilettori.blogspot.com/2023/03/dura-mater-ada-sirente-miraggi-editore.html