L’imperatore di Atlantide è una breve opera lirica composta da V. Ullmann e P. Kien nel 1943-44, mentre erano prigionieri a Terezín. Si trattava di un ghetto “ modello ”, dove furono internati molti artisti e intellettuali e che fu abbellito in occasione dell’ispezione della Croce Rossa Internazionale del 1944 per ingannare la delegazione sulle condizioni degli ebrei nel Reich. Una vera e propria “ messa in scena ” nel consueto stile perfidamente beffardo dei nazisti. L’opera, al pari di tante altre concepite e realizzate a Terezín, è tuttavia un vero e proprio atto di resistenza. Ullmann e Kien reinterpretarono infatti un mito caro ai nazisti, quello di Atlantide, paradiso perduto della purezza ariana, inscenandone – anche profeticamente – il crollo e la sconfitta.
La partitura e il libretto, che gli autori, prima di essere deportati ad Auschwitz, affidarono a due compagni di prigionia poi sopravvissuti alla Shoah, risorgono dal fondo dell’abisso in cui furono creati e giungono fino a noi come altissima testimonianza della forza politica ed etica dell’arte.
In questo volume – che presenta il testo del libretto in traduzione con l’originale tedesco a fronte –, Enrico Pastore racconta la storia dei due autori, illustra il contesto del ghetto e analizza il valore artistico dell’opera. A Marida Rizzuti è invece affidata l’analisi della partitura musicale, ricca di inserti provenienti dalla musica liturgica tedesca e da quella tradizionale ebraica, ma anche da blues, jazz e fox-trot.
L’imperatore di Atlantide
Traduzione di: Isabella Amico di Meane
Collana: janus|giano 9,99€ – 18,00€
La storia di un’opera lirica composta nel ghetto nazista di Terezín. Un atto non solo artistico, ma anche di resistenza, che ribalta un mito caro ai nazisti, quello di Atlantide, prefigurando la caduta del tiranno. Con il testo a fronte del libretto originale e un’analisi musicografica.
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Enrico Pastore
Enrico Pastore (Stresa 1974), ha svolto periodi di formazione con registi come Pippo Delbono, François Tanguy (FR), Jakob Shokking (DK), Fernando Dacosta (SP). Regista e direttore della Compagnia DAF fondata nel 1998. Dal 2006 al 2011 è stato direttore operativo degli Incontri Cinematografici di Stresa. Dal 2012 al 2018 ha scritto sulle pagine di «Passparnous», «web revue of art», come critico di spettacoli di teatro e danza. Nel 2017 è stato co-curatore con Ambra Bergamasco e Edegar Sterke del MovingBodies Festival di Torino. Oggi scrive su «Rumor(s)cena».