Il brasiliano Paulo Roberto de Freitas, conosciuto semplicemente come Bebeto, ex-allenatore delle nazionali di pallavolo brasiliana e italiana, in una famosa conferenza stampa stupì i giornalisti di tutto il mondo affermando che lo sport più popolare del proprio paese fosse proprio il volley. Alla domanda degli sbigottiti addetti stampa di come si ponesse il calcio in relazione alla categorica asserzione, che al momento sembrava una farneticazione dovuta all’esaltazione post-partita, il tecnico rispose pacatamente che il calcio non è uno sport, ma una religione.
Il calcio non è uno sport, ma una religione, ecco, sono convinto che questo assunto sia possibile traslarlo anche in Italia (e non solo), dove quello che è considerato il gioco più bello del mondo ha da tempo dismesso i connotati di una salutare attività sportiva per calzare quelli di una confessione con tanto di riti, funzioni, estremismi, miracoli, santi e profeti.
Ed è proprio da un miracolo, propiziato da una santa, che prende il via il racconto di Angelo Orlando Meloni Santi, poeti e commissari tecnici, storia che dà il titolo all’omonima raccolta dell’autore pubblicata quest’anno da Miraggi Edizioni e avente come filo conduttore il calcio. Titolo quantomeno azzeccato, in considerazione del fatto che in Italia tutti, ma proprio tutti gli appassionati/devoti si considerano anche ministri e sacerdoti di questa sorta di culto laico. Quindi, quello italiano non è più solo un popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori, come diceva Mussolini in un suo discorso nel 1935, ma anche di commissari tecnici!
Voi a questo punto direte, che cosa c’entra il calcio con l’universo fantastico di Cose da Altri mondi?
Intanto, come accennato sopra, si parla di un miracolo. Non solo del classico miracolo sportivo, come usa scrivere la stampa quando qualcuno compie un’imprevista impresa, ma di un miracolo vero e proprio, con tanto di santo e intercessore.
Siamo in Sicilia, a Vezze sul Mare in provincia di Siracusa, paesino costruito su una rocca che regalava panorami mozzafiato a tutti gli amanti della fantascienza apocalittica, vista la devastazione ambientale provocata da uno stabilimento petrolchimico. La locale squadra di calcio, la Vigor, è come quella celeberrima di baseball dei fumetti con Charlie Brown, cioè che non vince mai una partita. Infatti, chiude i campionati sempre all’ultimo posto e non retrocede mai solo perché milita in una categoria talmente infima che da essa non è possibile scendere più in basso.
Dopo cinque stagioni a bocca asciutta, ecco che improvvisamente inizia a vincere, oltretutto nei modi più stravaganti e improbabili. Il segreto di questo cambio di rotta risiede in una statua votiva della beata Serafina, patrona del paese, che comincia a suggerire al parroco, in un modo a dir poco bizzarro e che non vi anticipo, le strategie che porteranno la Vigor a giocarsi la vittoria del campionato. L’ultimo ostacolo all’impresa è però la A.S. Marina, la squadra del comune gemello di Vezze sul Mare, Marina di Vezze, che invece ha una tradizione calcistica decisamente più importante e che ha calcato anche i campi di campionati semiprofessionistici. L’incontro sembra dal risultato incerto, in considerazione del fatto che anche dietro le vittorie dell’A.S. Marina c’è l’intercessione di un intervento dall’alto. Che mistica partita sta giocando la beata Serafina e quali sono i suoi reali scopi?
* * *
Divertente racconto doppiamente dissacrante (e per chi come me conosce alcune realtà di questa splendida regione, anche con risvolti amarognoli) che mescola sacro e profano, misticismo, fantastico, calcio e animali parlanti, il tutto condito con uno stile frizzante e ironico, forse parodistico ma che nello stesso tempo offre uno spaccato disincantato di un certo mondo a margine della grande ribalta calcistica.
Il resto della raccolta continua su questo tono. Nonostante i racconti abbiano un impianto più realistico, l’autore trova comunque il modo di disseminare qua e là citazioni fantascientifiche. Il penultimo, il breve Perché no?, ci porta addirittura in territori orrorifici. Altri, pur non mancando d’amara ironia, hanno risvolti tristissimi, come il bellissimo Ode al perfetto imbecille. In Il campionato più brutto del mondo, infine, una sorta di racconto distopico, abbiamo shuttle spaziali che, parafrasando l’autore, sono pronte a solcare gli spazi infiniti alla conquista degli stadi delle più importanti galassie. Tutte storie che, partendo dal mondo del calcio, portano a riflessioni sulla società in generale. Ambedue non ne escono bene…
L’autore Angelo Orlando Meloni è nato a Catania e vive a Siracusa. Oltre alla raccolta Santi, poeti e commissari tecnici (Miraggi edizioni, disponibile qui), ha pubblicato i romanzi Io non ci volevo venire qui (Del Vecchio Editore), Cosa vuoi fare da grande (Del Vecchio editore) e La fiera verrà distrutta all’alba (Intermezzi editore). Un suo racconto, La sconfitta degli ultracorpi, è presente nella raccolta di racconti horror 24 a mezzanotte (Officina Milena).
QUI L’ARTICOLO ORIGINALE:
“SANTI, POETI E COMMISSARI TECNICI” DI ANGELO ORLANDO MELONI