fbpx
WITH LOVE – recensione di Stefano D’Elia su Rumore

WITH LOVE – recensione di Stefano D’Elia su Rumore

Sono più di 8000 i chilometri che dividono Seattle da Torino, eppure in queste pagine Domenico Mungo riesce nell’immane impresa di annullare questa enorme distanza fisica, unendo idealmente la capitale del grunge e il capoluogo piemontese sotto le insegne sanguinanti del punk e della lotta al sistema. La storia, si sa, la scrivono i vincitori, e allora l’autore di Il suono di Torino decide di dare voce ai Beautiful Losers che negli anni della lotta operaia riempiono di furore anarcoide le grigie vie della città della Fiat, sinistro Moloch che si staglia con la sua ombra su tutto il racconto. Anni di occupazioni e concerti clandestini, radio libere e band seminali (Franti, Fluxus, Negazione), ma soprattutto di epifanie improvvise capaci di cambiare intere esistenze; come l’incontro con la musica di un angelo tossico martoriato dalla fama, ansioso di trovare una via di fuga dal proprio violento male di vivere. Mungo in queste pagine cuce nella carne viva della storia italiana un patchwork pulsante di dolore e nostalgia, fatto di passioni irrefrenabili, rock’n’roll e militanza estrema.

Ecco l’articolo:

IL SUONO DI TORINO – RACCONTI URBANI CON COLONNA SONORA PUNK di Manuel Graziani su RUMORE

IL SUONO DI TORINO – RACCONTI URBANI CON COLONNA SONORA PUNK di Manuel Graziani su RUMORE

Già da un po’ in edicola il nuovo numero di Rumore che sfoggia un elegante bianco/nero di copertina con un’immagine senza fronzoli dei Bad Religion. Il mio l’ho fatto recensendo tre album stranieri piuttosto interessanti, l’esordio dei canadesi Corner Boys e i nuovi di Ausmuteants e Mattiel. Ho scritto anche della ristampa del primo e finora unico album delle australiane BLANK STATEMENTS e dei nuovi album degli italiani Jesus Franco & The Drogas e Tony Borlotti e i suoi Flauers. Sul podio del boxino “Weird RnR” c’è finito il piccolo-grande esordio dei trentini GOOFY AND THE GOOFERS di Marcello, Edoardo e Seba Omezzolli, poi GONZO, Model Zero, NEGATIVE GEARS e LOS INFARTOS che tengono alta la bandiera del garage r’n’r teramano. A sventolare con energia la bandiera del r’n’r stortarello della mia città anche Marianna D’ama che ha messo fuori un buon singolo assieme al fido collaboratore, gran musicista e gentiluomo Davide Grotta: del 7″ in vinile trasparente ho scritto due parole nello spazio “Singolare” dove altre due parole le ho scritte pure per i 7″ di Cave Curse e Vintage Crop.

Infine 1.100 battute di numero sul nuovo libro del professore-ultras Domenico Mungo “Il suono di Torino – Racconti urbani con colonna sonora punk” Miraggi Edizioni.

Lotta di classe, detriti post industriali, risorse umane che non sono più uomini, pulizie etniche olimpioniche, stragi (dal Cinema Statuto alla ThyssenKrupp), morti bianche, squatterismo e slanci d’insurrezione e lotta. Creatività collettiva antagonista, avanguardie alternative, sabotatori di un io che si fa noi nella Torino di ieri e di oggi. È un gioco di specchi non riflessi. Sfruttati e sfruttatori, alta borghesia e sottoproletariato, movimenti anarchici e torbide trame di Stato, Che Guevara e Pulicisì Tav e no Tav, cultura alta e sottocultura di strada, CSOA e architettura monumentale, Nerorgasmo e Italo Calvino. Un libro impegnativo da leggere e, immagino, da scrivere. Mungo slitta tra alto e basso, scavando nella storia sociale e nella narrativafamiliare, come nel toccante “Un’auto targata TO” che prende il nome dal pezzo di Dalla/Roversi. La scrittura è urgenterumorosaal contempo ridondante, massimalista, a tratti visionaria, figlia dell’individualismo del punk del collettivismo di movimento. Assai belle le (poche ma buone) illustrazioni neorealiste di Fabrizio Visone.

MANUEL GRAZIANI

73/100